Il caso È “veto” sul Carnevale: la crisi non può salire sui carri
Gli organizzatori della festa di Valenza censurano i rivaronesi propensi a scherzare sulle difficoltà del distretto orafo. E pure Alessandria “edulcora”
■ Non si parli di crisi. È questo il messaggio di diversi esponenti del centrodestra che si è susseguito nel corso delle ultime settimane a proposito delle difficoltà del settore orafo valenzano.
Non bisogna parlarne ma evidentemente nemmeno rappresentarla (la situazione, non la crisi eh), e questo vale anche per l’avvenimento meno formale tra tutti quelli possibili, quello che avviene nei giorni in cui non ci si dovrebbe prendere sul serio per definizione. Parliamo del Carnevale, festa della satira e della presa in giro. Quella dell’ogni scherzo vale. Ma, a quanto pare, non dappertutto.
Domenica a Valenza è in programma la sfilata, con una quindicina tra carri e gruppi mascherati (ne scriviamo a pagina 28). Spiccherà per assenza la delegazione di Rivarone. Invitati a partecipare, i goliardi del paesino rinunceranno. Ci hanno spiegato che avrebbero avuto tre carri. Hanno però deciso di rifiutare in blocco, in segno di protesta per la “censura” ricevuta al tema proposto per uno dei tre allestimenti, evidentemente legato alle difficoltà
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