Marco Castelli «Sommelier d’acqua? Importante capire differenze e qualità»
■ L’alessandrino Marco Castelli è un idrosommelier: «C’è purtroppo ancora poca educazione al riguardo. Ogni etichetta è diversa dall’altra per qualità e mineralizzazione ed è quindi errato dire che esiste un’acqua che va bene per tutti. Gli stessi cibi andrebbero abbinati a bottiglie ‘ad hoc’...».
MARCELLO FEOLA - m.feola@ilpiccolo.net
■ La figura del sommelier, nei ristoranti, è una delle più apprezzate per la profonda conoscenza e cultura del mondo del vino. Alzi la mano, però, chi conosce la figura del sommelier delle acque. Che, professionalmente, andrebbe chiamato idrosommelier, ovvero “quella figura certificata che si occupa di degustare l'acqua minerale, consigliandola ai clienti in base a specifiche esigenze e abbinandola ai cibi”.
Marco Castelli, come nasce la sua passione e come si diventa sommelier delle acque?
Pur avendo un percorso di formazione differente, avendo una laurea in Scienze turistiche, fin da ragazzo ho sempre avuto una passione innata per le sorgenti, i corsi d’acqua, le fontane... Se capitava di fare un’escursione, ad esempio, mentre altre persone cercavano una trattoria in cui fermarsi, io andavo ‘a caccia’ di fonti o di stabilimenti d’acqua. Così, avendo scoperto che esistevano percorsi specifici per approfondire la mia curiosità, mi sono cimentato con quello sviluppato da Sommelier Italia, arrivando fino al diploma.
... Clicca qui per vedere questa pagina nell'edizione elettronica