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Il Consiglio comunale è costato circa 63mila euro in più. Il perché? Più sedute delle commissioni con i consiglieri alla caccia del “doppio gettone”

La relazione della Corte dei Conti sullo stato di attuazione del piano di riequilibrio pluriennale del Comune di Alessandria fotografa una situazione ancora complessa, tra criticità finanziarie persistenti, l’uso crescente dell’anticipazione di tesoreria e un controverso aumento dei costi della politica.

Il percorso di riequilibrio

Il Comune di Alessandria ha avviato un piano di riequilibrio finanziario nel 2019 con una durata ventennale; piano approvato dalla Corte dei Conti nel 2020.

L’ultimo aggiornamento proprio dell’organo di controllo - inviato al sindaco Giorgio Abonante il 12 febbraio - evidenzia un risultato di amministrazione relativo all’anno 2023 di 87.075.384 euro, con una quota accantonata di 94.639.526, una quota vincolata di 51.349.595 e una parte disponibile negativa per 59.061.680.

Il disavanzo del 2023 (i 59 milioni e spiccioli, appunto) segna una riduzione di 20 milioni rispetto all’anno precedente (79.077.619 nel 2022), ma resta comunque elevato. Le entrate tributarie sono aumentate rispetto alle previsioni del piano di riequilibrio: nel 2023 si sono attestate a 78.037.955, superando sia le previsioni del piano (75.236.856) che il dato del 2022 (73.605.668). La riscossione effettiva dei tributi resta la grande sfida da affrontare, con una percentuale di incasso del 75% nel 2023, solo leggermente superiore al 74% del 2022. L’addizionale

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